mercoledì 20 ottobre 2010

La scuola calcio Totti e l'integrazione

Si è conclusa l'edizione 2010 della Csquare Cup 2010, organizzata dalla Totti Soccer School con il patrocinio di Roma Capitale.

Oltre 120 ragazzi provenienti da Liguria, Toscana, Abruzzo e Lazio sono scesi in campo in una grande kermesse svoltasi presso il Centro Sportivo Longarina, che ha raccolto in sé sport, aggregazione, socialità, amicizia e tanto divertimento.

Ma il risultato sportivo in questo frangente è solo secondario al vero significato della manifestazione, come ha affermato il Presidente della stessa scuola calcio, Riccardo Totti: "Il successo dell’una o dell’altra squadra è del tutto relativo, a vincere sono stati tutti i protagonisti. In questi due giorni gli oltre cento ragazzi ci hanno regalato tante emozioni, in campo e fuori. Integrare vuol dire rispettare l’altro, imparare a conoscerlo, provare piacere nel condividere un’attività insieme. Lo sport è divertimento ma anche veicolo di crescita, formazione e cultura. Il torneo è la concretizzazione della collaborazione intrapresa con alcune società sportive, siamo veramente soddisfatti di come tutti questi ragazzi abbiano interagito tra loro, scoprendo una realtà diversa. Csquare, grande momento di crescita per tutti, deve servire come incentivo per tutte le scuole calcio nel favorire il calcio integrato all’interno delle rispettive realtà".

"Il calcio nel nostro Paese appare importante e degno di essere raccontato nelle vittorie e nelle sconfitte delle squadre professionistiche e della Nazionale - afferma il Prof. Antonio Guidi, Collaboratore del Sindaco di Roma per le Politiche della Disabilità - Se questo aspetto può essere condiviso è però nostra ferma opinione che le sfide tra le squadre locali, le cosiddette 'squadrette', hanno un valore enorme per occupare il tempo dei ragazzi ed insegnare loro il coraggio di gestire la vittoria, accettare la sconfitta e l'importanza dell'allenamento.
Nel caso della Scuola Calcio Totti, abbiamo un valore aggiunto di grande rilievo: la partecipazione, attraverso percorsi tecnicamente e scientificamente validi, di ragazzi con disabilità. Per loro e per i loro genitori, l'importanza della partecipazione attiva assume, anche dal punto di vista terapeutico, un grande valore che come istituzioni dobbiamo consolidare ed incrementare".

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